Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Nell’ambito del giudizio in via incidentale sollevato dal Tribunale di Napoli, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 13, commi 3, lettera b), e 4 della legge 40 nella parte in cui contempla come ipotesi di reato la condotta di selezione degli embrioni anche nei casi in cui questa sia esclusivamente finalizzata ad evitare l’impianto di embrioni affetti da malattie genetiche e ha dichiarato non fondata la questione sollevata in riferimento all’art. 14 della legge.
Secondo il Tribunale di Milano, non è ammissibile la dichiarazione giudiziale di maternità nei confronti di una donna che ha dichiarato al momento del parto di non voler essere nominata nel certificato di nascita del figlio.
La Corte di Cassazione ha stabilito che grava sul medico ginecologo l’onere della prova di aver fornito alla paziente tutte le informazioni sugli esami medici e diagnostici effettuabili al fine di escludere l’insorgenza di malformazioni nel feto.
La più alta corte d’Australia ha sancito la non brevettabilità di una mutazione del gene BRCA1, connessa allo sviluppo di forme di tumore al seno e alle ovaie poiché essa non costituirebbe una "patentable invention" ai sensi della s. 18(1)(a) del Patents Act del 1990.
Il Tribunale costituzionale polacco ha dichiarato l'incostituzionalità della norma che obbliga il medico obiettore di coscienza a garantire la prestazione in "casi urgenti" e ad indicare al paziente la possibilità di fruire del trattamento presso un altro medico o ente sanitario.
Nel caso Central Manchester University Hospitals NHS Foundation Trust v. A and others ([2015] EWHC 2828 (Fam)), la High Court di Inghilterra e Galles ha autorizzato la sospensione di trattamenti vitali nei confronti di due gemelli di quattordici mesi, affetti da una malattia neurodegenerativa incurabile, nonostante l’opposizione dei genitori.
Il Tribunale di Roma, con ordinanza del 2 ottobre 2015, ha rigettato la domanda di disconoscimento di paternità proposta dalla coppia i cui embrioni, a causa di uno scambio di provette, erano stati destinati alle procedure di procreazione medicalmente assistita per un’altra coppia.
Il TAR Lombardia ha dichiarato l’illegittimità delle delibere con le quali la Giunta della Regione Lombardia aveva stabilito di porre a carico delle coppie l’intero costo delle prestazioni per la PMA di tipo eterologo. Secondo il TAR, l’attribuzione del costo totale delle prestazioni alla coppia finisce con il provocare la lesione del nucleo essenziale del diritto alla salute, inteso anche nella sua dimensione psichica, e della libertà di autodeterminarsi in ambito procreativo della coppia.
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione sono intervenute sulla questione dell’onere della prova nelle azioni risarcitorie per il danno da nascita indesiderata e sull’annoso e complesso tema della legittimazione ad agire per c.d. "wrongful life".
Nell’ambito di un ricorso in via principale, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della legge della Regione Calabria n. 27/2014, in tema di donazione di organi e tessuti.