Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
Il Conseil d’État, interrogato ai sensi dell’art. L.113-1 del Code de justice administrative da un Tribunale amministrativo circa questioni di diritto nuove che presentano «difficultés sérieuses et susceptibles de se poser dans de nombreux litiges», si è pronunciato il 13 giugno affermando che la regola dell'anonimato del donatore di gameti, sancita dal codice della santé publique, dal codice civile e dal codice penale, è compatibile con gli artt. 8 e 14 della CEDU.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito, con maggioranza risicata, che le forze di polizia possono legittimamente raccogliere campioni di DNA da individui accusati di gravi reati (violence, attempted crimes of violence, burglaries, or attempted burglaries).
La Corte Suprema Canadese ha rigettato il ricorso di una donna concepita con gameti maschili di un donatore che chiedeva di svelare l'identità del proprio padre biologico.
La Corte Interamericana per i diritti dell’uomo ha sollecitato lo Stati di EL Salvador ad autorizzare i medici a porre in essere tutte le procedure mediche – comprese quelle abortive – necessarie per salvare la vita a una ragazza di 22 anni, nonostante la Corte Suprema statale avesse respinto il ricorso presentato da quest’ultima.
La Grand Chambre della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha fissato per il 18 giugno 2014 l'udienza del caso Parrillo v. Italy (ric. 46470/11), relativo alla possibilità di donare embrioni creati in vitro per la ricerca.
Una Corte inglese ha dichiarato che la compagna (separata) della madre di due gemelli non può essere considerata per legge genitore dei bambini nati da procreazione medicalmente assistita a causa del mancato rispetto delle disposizioni sul consenso informato (Human Fertilisation and Embryology Act 1990 e 2008) da parte della clinica alla quale le donne si erano rivolte.
La Corte Europea dei Diritti dell’uomo ha riconosciuto che la normativa svizzera viola l’art. 8 della CEDU perché non stabilisce linee guida sufficientemente precise e dettagliate in merito a particolari casi di assistenza al suicidio.
Il team medico deve consultarsi con la famiglia e non solamente con il coniuge, prima di poter legittimamente prendere una decisione circa la sospensione di nutrizione e idratazione artificiale nei confronti di una persona in stato vegetativo persistente.
I genitori di un bambino affetto da forti disabilità hanno perso una causa da 10 milioni di dollari contro lo specialista che non li aveva informati correttamente circa il rischio che il figlio, nato da fecondazione artificiale, avesse il 50% di possibilità di ereditare dal padre una forma di deficienza di antitrombina (ATD).
La Corte distrettuale del Montana ha riconosciuto un risarcimento di 59.820 dollari ad un paziente per l'errore medico nella diagnosi di una patologia.