Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.

Questa sezione raccoglie decisioni rese da diverse giurisdizioni, nazionali, europee e internazionali, sulle tematiche del biodiritto.
La corte d'Appello di Bologna ha rovesciato la decisione del 2012 con la quale il giudice del lavoro di Rimini aveva riconosciuto l’esistenza del nesso causale tra la vaccinazione trivalente contro morbillo, parotite e rosolia e l'insorgenza di forme di autismo, condannando il Ministero della salute all’indenizzo della famiglia di un bimbo vaccinato (l.n. 210/92).
La Corte d’Appello di Cagliari ha permesso l’annotazione dell’Ufficiale di stato civile riguardo il riconoscimento del figlio nato nell’ambito di un progetto di PMA di tipo eterologo da coppia dello stesso sesso da parte della madre intenzionale.
In un reclamo avverso un decreto del Tribunale dei minorenni di Catania, relativo alla richiesta di informazioni ex art. 28 legge 184/1983, la Corte d’Appello ha confermato l’esistenza del diritto dell’adottato ad accedere ai dati della madre naturale, come venutosi a configurare a seguito della sentenza della C. cost., n. 278/2013 e della sentenza della Corte EDU nel caso Godelli c. Italia.
La Corte d’Appello di Milano condanna l’Azienda Ospedaliera Ospedale S. Carlo Borromeo e alcuni medici dipendenti della detta struttura sanitaria, convenuti in giudizio d’appello dalla vedova Liessi, per aver sottoposto a trasfusione di sangue coattivamente il paziente Remo Liessi, ministro di culto dei Testimoni di Geova, nonostante il suo lucido e reiterato rifiuto.
La Corte d’appello di Napoli, chiamata a valutare tra due opzioni, sostenute rispettivamente dal padre e dalla madre di un bambino, in merito alla opportunità di sottoporre il minore a dosi di richiamo di vaccini già somministrati, ritiene preferibile la scelta conforme all’opinione scientifica largamente dominante.
La Corte d’Appello di Roma ha ordinato l’annotazione del riconoscimento da parte della madre non biologica nell’atto di nascita del minore, nato tramite PMA di tipo eterologo.
La Corte d’Appello di Roma ha consentito che a margine dell’atto di nascita della minore, nata a seguito di una pratica di procreazione medicalmente assistita, venisse annotato il riconoscimento effettuato dalla genitrice non biologica e che la figlia assumesse anche il suo cognome, aggiungendolo al primo.
La Corte d’Appello di Torino, sezione speciale per i minorenni, ha rigettato il reclamo di donna che chiedeva di avere accesso alle informazioni circa l’identità della madre biologica, che non aveva voluto essere nominata al momento del parto e nel frattempo deceduta: il decesso non costituisce revoca implicita dell’anonimato.
Con decreto del 29 ottobre 2014, la Corte d’appello di Torino riconosce la possibilità di ottenere in Italia la trascrizione dell’atto di nascita di un minore nato in Spagna da tecniche di procreazione medicalmente assistita eterologa da una coppia di due donne.
La Corte d’assise d’appello di Milano riforma la sentenza di condanna di primo grado del sig. E. Forzatti in merito all’imputazione di uxoricidio premeditato, poiché reato impossibile per inesistenza dell’oggetto, in particolare un omicidio impossibile per insufficienza della prova dell’esistenza in vita della persona che l’imputato avrebbe inteso sopprimere. Nei fatti il sig. Forzatti, rispettando la volontà precedentemente espressa dalla moglie e minacciando con un’arma da sparo (poi risultata scarica) gli operatori sanitari per tenerli lontano, aveva staccato i tubi di collegamento dell’impianto di ventilazione che la teneva in vita, provocandone così il decesso.